Ogni donna è diversa e così il suo ciclo mestruale. Tendenzialmente dovrebbe essere di 28 giorni ma durata, ritmo e intensità possono variare. Un ritardo può avere molte cause (l’anticipo o il posticipo di una settimana non è fonte di preoccupazione) che non implicano necessariamente una gravidanza. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Serena Del Zoppo, ginecologa ed ostetrica presso il centro Humanitas Medical Care di Lainate.
Quando compare la prima mestruazione?
In genere, la prima mestruazione compare tra i 10 e i 15 anni, i cicli successivi sono solitamente irregolari, così come nelle donne che si avvicinano alla menopausa. Sono fasi di transizione in cui il corpo della donna si deve adattare ai cambiamenti.
Sintomi che si associano al ritardo mestruale
Unitamente al ritardo del ciclo la donna può avvertire diversi sintomi. Tra i più comuni troviamo:
– Perdite vaginali di muco trasparente o opaco che possono indicate dei tentativi di ovulazione
– Perdite di sangue a volte rosate, a volte rosso vivo e marroni
– Dolore al basso ventre
– Seno gonfio e dolorante
– Mal di testa
– Mal di schiena (zona lombare)
Ciclo in ritardo, tutte le possibili cause
Molte sono le possibili cause di un ritardo mestruale. La prima condizione che va ipotizzata ed esclusa è sicuramente la gravidanza.
Di seguito alcune delle più frequenti cause di ritardo mestruale:
1. Stress
In condizioni di stress vengono prodotti ormoni come adrenalina, noradrenalina e cortisolo, che condizionano la secrezione degli ormoni femminili e di conseguenza l’attività delle ovaie.
Lo stress fisico o emozionale può aumentare molto la produzione di prolattina, altro ormone che può influenzare la ciclicità mestruale.
Sono soggette a irregolarità mestruali anche le donne che svolgono lavori stressanti o su turni.
2. Cambiamento del peso corporeo
Le donne con un BMI ideale (20-25 kg/m2) hanno la maggior percentuale di cicli ovulatori e regolari: la percentuale di grasso corporeo è importante per la funzionalità ovarica, poiché produce un ormone chiamato leptina.
Nelle donne con troppo poco grasso corporeo (atlete o donne che soffrono di disturbi alimentari) questo ormone, indispensabile per una regolare ciclicità ovarica, è carente.
Anche l’obesità può influenzare in modo negativo l’ovulazione poiché il tessuto grasso periferico produce troppi estrogeni, alterando gli equilibri ormonali.
3. Sport a livello agonistico
L’anovulazione (e di conseguenza l’assenza di mestruazioni) è frequente nelle agoniste (ginnaste, ballerine, etc), ciò è dovuto al basso peso e alla bassa percentuale di grasso corporeo.
4. Ovaio policistico
Si tratta di una sindrome complessa caratterizzata da cicli irregolari fino all’amenorrea, acne, aumento dei peli corporei (irsutismo); spesso si associa a obesità. Ecograficamente l’ovaio presenta un numero elevato di follicoli, che appaiono come tante piccole “cisti”, da qui il nome “policistico”.
5. Malattie croniche
Alcune malattie non ginecologiche possono influenzare negativamente la ciclicità mestruale: è il caso delle disfunzioni della tiroide, di malattie come il diabete, specie se scompensato o malattie debilitanti.
6. Farmaci
Alcuni farmaci come gli antidepressivi e i farmaci per la nausea possono aumentare il livelli di prolattina, causando irregolarità mestruali. Altri, come i farmaci antinfiammatori, possono interferire con l’ovulazione.
In caso di associazione tra assunzione di un farmaco e irregolarità mestruali è sempre bene chiedere al proprio medico se è possibile un’associazione.
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