L’ambulatorio di Ortottica di Humanitas Medical Care Arese, sito all’interno del centro commerciale “Il Centro” via Luraghi 11, è attivo anche nei giorni di sabato e domenica in collaborazione con la dott.ssa Chiara Favilli, Ortottista e Assistente in Oftalmologia e la dott.ssa Federica Ferrari.
Il nuovo servizio va ad ampliare la vasta offerta di prestazioni di HMC Arese.
Alla dottoressa Favilli abbiamo chiesto informazioni sull’operatività di tale ambulatorio.
Che cos’è l’ortottica?
L’ortottica è un importante ramo dell’oculistica che ha come obiettivo la valutazione e la riabilitazione visiva dei disturbi muscolari, sensoriali e dell’innervazione che colpiscono l’apparato visivo. In condizioni normali, tale apparato permette agli occhi di lavorare insieme e in armonia per consentire la percezione di un’unica immagine ad alta risoluzione.
In che cosa consiste la visita ortottica?
La visita ortottica consiste nella valutazione dell’acuità visiva, attraverso la misurazione della vista del paziente e l’individuazione della presenza di difetti refrattivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo, presbiopia).
Successivamente, l’ortottista effettua alcune prove per studiare la visione binoculare (la capacità dei due occhi di lavorare insieme, fornendo una corretta percezione della profondità) ed esegue l’esame della motilità oculare, che consente di valutare, prima singolarmente (duzioni) poi insieme (versioni), i sei muscoli oculari.
Le patologie diagnosticabili con la visita ortottica?
La visita ortottica permette di diagnosticare le anomalie della visione binoculare quali:
- Strabismo, la deviazione degli occhi (visibile o identificabile mediante specifici test) causata da un deficit dei muscoli oculari.
- Paralisi oculari (spesso conseguenti a un trauma), dovute a lesioni di uno o più nervi oculomotori.
- Diplopia, intesa come “visione doppia” di un oggetto, spesso causata da problemi neurologici o muscolari che alterano la capacità dei due occhi di lavorare insieme nella percezione di una singola immagine.
- Ambliopia o “occhio pigro”, disturbo molto frequente nei bambini, che si verifica quando viene usato maggiormente un occhio rispetto all’altro. L’occhio meno utilizzato sviluppa una minor capacità visiva e viene, quindi, “trascurato” dal cervello.
- Alterazioni della motilità oculare, legate alla presenza di malattie sistemiche, neurologiche o endocrine. Un esempio è l’ipertiroidismo (Morbo di Basedow-Graves) che causa la protrusione dei globi oculari verso l’esterno (i cosiddetti “occhi sporgenti”).
I trattamenti applicati dall’ortottista?
Nei bambini di età compresa tra i 3 e gli 8-9 anni, strabismo e ambliopia vengono trattati, nel 90% dei casi, con una terapia riabilitativa (detta occlusiva), che consiste nel bendare l’occhio che vede di più (dominante) per costringere l’occhio più “pigro” (ambliope) a lavorare e a sviluppare la stessa acuità visiva dell’altro. Nel restante 10% dei casi l’ortottista può ricorrere ad altri tipi di trattamento.
Negli adulti, in presenza di uno strabismo post-chirurgico o post-traumatico o, ancora, legato a una paralisi oculare, si tende a prescrivere una lente prismatica che orienta la luce in modo particolare per ridurre la diplopia (visione doppia) che, in genere, si manifesta a seguito di questi eventi. I casi più gravi, invece, richiedono un trattamento chirurgico effettuato dall’oculista. Nei pazienti che presentano un affaticamento nella motilità oculare si può effettuare, sotto la guida dell’ortottista, una serie di sedute di esercizi ortottici riabilitativi (training ortottico) allo scopo di rieducare e rinforzare la muscolatura oculare.
Quali esami diagnostici vengono effettuati presso HMC Arese?
Occorre premettere che, sia per l’identificazione di anomalie a carico dell’apparato neuromuscolare sia per l’esecuzione del trattamento più adeguato, l’ortottista, a differenza dell’oculista, è meno dipendente dall’uso di strumentazioni.
Presso HMC Arese, oltre alla visita ortottica, è possibile eseguire i seguenti esami diagnostici:
- Tomografia ottica computerizzata (OCT), che permette di ottenere immagini della cornea (porzione anteriore dell’occhio) e della retina (macula e nervo ottico) utili per la diagnosi e il follow-up di numerose malattie (glaucoma, maculopatia) e per la valutazione pre e post-operatoria.
- Campo visivo computerizzato (CVC), per riscontrare la presenza di alterazioni nella sensibilità della retina o danni a carico del nervo ottico.
- Topografia corneale, che consente di mappare la superficie anteriore della cornea, in modo da valutare la qualità ottica e la salute della porzione anteriore dell’occhio. Questo esame viene prescritto in presenza di glaucoma, cheratocono (assottigliamento della cornea) e difetti refrattivi.
In che modo collaborano ortottista e oculista?
Spesso il paziente è visitato prima dall’oculista che, riscontrato un problema muscolare o neuromuscolare, richiede una valutazione ortottica.
In altri casi il paziente viene prima valutato dall’ortottista, che esegue tutti gli esami preliminari necessari all’inquadramento del problema in atto, e successivamente passa all’oculista che, al termine della visita, richiederà se necessario ulteriori esami (OCT, CVC ecc.).
Infine, l’ortottista assiste l’oculista in sala operatoria durante gli interventi di chirurgia oftalmica (intervento di cataratta) e di chirurgia refrattiva (correzione della miopia, ipermetropia e astigmatismo).
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