I diverticoli sono dei piccoli sacchetti (estroflessioni) della mucosa che si formano lungo la parete intestinale e in particolare nella parte discendente del colon. Essi possono essere singoli o, molto più spesso, multipli e si sviluppano più frequentemente nelle persone di età superiore ai sessant’anni, con un’uguale distribuzione tra i due sessi.
Nella maggior parte dei casi la presenza dei diverticoli nell’intestino non dà alcun sintomo (si parla di diverticolosi) ma, in caso di infiammazione, può trasformarsi in diverticolite.
Perché si formano i diverticoli?
I motivi per cui si formano i diverticoli sono diversi, ma sicuramente il principale va ricercato nell’aumento della pressione interna del colon. Certe abitudini alimentari possono favorire l’insorgenza dei diverticoli. Infatti, essi sono più frequenti nei soggetti che seguono una dieta a basso contenuto di fibre o che consumano in modo eccessivo cibi raffinati, i quali possono rallentare il transito intestinale.
Quando subentra la diverticolite?
Si ha la diverticolite quando i diverticoli s’infiammano. Molte volte la presenza di diverticoli è asintomatica ma quando all’interno di queste piccole ernie ristagna per lungo tempo materiale fecale, si verifica un’alterazione della flora batterica con un forte aumento di concentrazione di alcuni batteri, normalmente non patogeni, ma che in tale situazione diventano responsabili di un processo infiammatorio che causa la malattia.
La diverticolite si manifesta con dolore addominale, febbre e sanguinamento intestinale.
Non esiste sempre un rapporto tra il numero di diverticoli e la gravità dei sintomi.
Con quale tipo di dieta si possono prevenire i diverticoli?
Questo disturbo può essere prevenuto apportando modifiche al regime alimentare, soprattutto con un aumento dell’assunzione di fibre, quindi più prodotti integrali, verdura e frutta, e di abbondanti quantità di acqua durante tutto l’arco della giornata.
La verdura va consumata due volte al giorno, di cui almeno una volta cruda, variandola il più possibile e dando preferenza a carciofi, sedano, melanzane, catalogna, cavoli, fagiolini, funghi, carote, patate, spinaci, invidia, legumi.
I frutti da preferire e da mangiare sia crudi sia cotti (meglio a digiuno e con la buccia) sono prugne, mele, mele cotogne, pere, arance, mandarini, albicocche e frutta secca. È possibile utilizzare la frutta anche sotto forma di centrifuga filtrata.
Invece, alcuni alimenti che contengono fibra, ma anche semi, sono da evitare perché possono fermarsi nei diverticoli e infiammarli, come pomodori, cetrioli, uva, fichi, fragole, lamponi, kiwi, pane con semi di sesamo.
Come si cura la diverticolite?
Nella fase acuta, la diverticolite si cura con il riposo a letto, la terapia farmacologica e una completa sospensione dell’alimentazione per via orale per non far lavorare l’intestino. In seguito, si passa a una dieta a basso residuo e leggera: pasta di piccolo formato, riso, crema di riso, pane tostato e /o fette biscottate; brodi di carne sgrassati o vegetali filtrati; carni magre e poco fibrose, preferibilmente tritate o sminuzzate per essere più facilmente digeribili.
Latte, yogurt e formaggi vanno assunti secondo la tolleranza individuale, mentre è assolutamente vietato mangiare verdura e frutta (solo succhi di frutta o spremute filtrate).
Quando poi l’infiammazione si è ridotta, si può tornare gradualmente a un’alimentazione normale con la ripresa di una dieta ricca di fibre.
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