La primavera è il periodo dell’anno in cui si verifica il picco delle reazioni allergiche. Ma le allergie sono patologie presenti tutto l’anno e, in soggetti geneticamente predisposti, possono colpire più organi, dando origine a riniti, congiuntiviti e anche dermatiti.
Per saperne di più sull’argomento, ne abbiamo parlato con la dottoressa Marzia Baldi, dermatologa in Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
Esiste una correlazione tra allergie primaverili e malattie della pelle?
“In realtà, le dermatiti su base allergica non sono disturbi stagionali o, meglio, non si presentano con maggior frequenza durante la primavera e, semmai, peggiorano nel periodo autunnale”, risponde la dottoressa.
Ma aggiunge: “Tuttavia, i pazienti che soffrono di rinite e congiuntivite allergica sono spesso predisposti geneticamente a manifestare anche dermatiti”.
Come si manifestano le dermatiti allergiche?
La dermatite allergica da contatto (DAC) è un’infiammazione della pelle che si manifesta con lesioni eritematose, secche, desquamanti e molto pruriginose a seguito di un contatto con determinate sostanze, gli allergeni. “Questo tipo di dermatite è limitata a una sede corporea definita, spesso simmetrica, dove è avvenuto, appunto, il contatto con l’allergene. Solitamente si tratta delle mani o del volto, ma possono essere colpiti anche il tronco o gli arti”, spiega la dermatologa.
La dermatite allergica da contatto può colpire anche i bambini?
L’insorgenza della dermatite allergica da contatto è legata alla predisposizione individuale e interessa più frequentemente le persone adulte.
“I bambini che sono affetti da una particolare forma di dermatite, detta atopica, sono costituzionalmente più soggetti a soffrire di dermatite da contatto e anche di riniti e congiuntiviti allergiche. La pelle secca, fragile o sensibile di questi bambini è più aggredibile da parte degli agenti esterni e porta alla formazione di eczemi pruriginosi, soprattutto al volto, agli incavi degli avambracci e delle ginocchia”, precisa l’esperta.
Come si diagnosticano la dermatite atopica e la DAC?
“Innanzitutto, per la diagnosi di queste malattie occorre rivolgersi al dermatologo”, afferma la dottoressa.
E prosegue: “Per quanto riguarda la dermatite atopica, non esiste un’unica causa scatenante, poiché l’atopia è una predisposizione genetica (curabile ma non guaribile); pertanto, è assolutamente inutile sottoporre i bambini a esami dolorosi e spesso invasivi.
Nel caso della dermatite allergica da contatto, invece, l’esame più attendibile, che consente di identificare con precisione a quali sostanze il paziente si è allergizzato, è un test epicutaneo, il patch test”.
Che cos’è il patch test?
Il patch test consiste nell’applicazione sulla cute della schiena di dischetti montati su cerotti che contengono agenti potenzialmente responsabili della dermatite (detti apteni). Trascorse almeno quarantotto ore, i pannelli vengono rimossi e il dermatologo, valutando l’aspetto delle aree cutanee sottostanti (presenza di arrossamenti o vescicole), diagnosticherà se il soggetto è allergico o meno a una determinata sostanza. In caso di positività, durante la visita finale, al paziente vengono rilasciate alcune schede merceologiche riportanti il nome e le caratteristiche dell’allergene, dove esso è contenuto e come evitarne il contatto.
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