La cosiddetta “asma da temporale” è un fenomeno poco noto, ma che può rivelarsi molto pericoloso per le violente reazioni che provoca a livello delle vie respiratorie di persone asmatiche o allergiche, che spesso sono costrette a rivolgersi al pronto soccorso.
Per saperne di più sull’argomento, ci siamo rivolti alla dottoressa Francesca Puggioni, specialista dell’Unità Operativa di Pneumologia e Medicina Generale in Humanitas.
Che cos’è l’asma da temporale?
È risaputo che l’asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree che viene influenzata da vari fattori ambientali, principalmente dalle condizioni meteorologiche. I pazienti asmatici nei mesi invernali reagiscono all’inalazione dell’aria fredda con un aumento dell’infiammazione e con la “chiusura” delle vie aeree che porta al broncospasmo.
“Nel caso di temporali i meccanismi che inducono le riacutizzazioni dell’asma sono due: uno diretto per effetto dell’abbassamento delle temperature, l’altro indiretto che dipende dalla diversa concentrazione degli allergeni”, spiega la dottoressa.
E aggiunge: “In genere la pioggia riduce la concentrazione di pollini, invece un violento temporale frammenta le loro particelle, che quindi riescono a penetrare più in profondità negli alveoli polmoni. Si verifica così nei soggetti affetti da asma o rinite la cosiddetta asma da temporale”.
In quale periodo dell’anno si verifica maggiormente?
L’asma da temporale è più o meno intensa a seconda della stagione in cui il temporale si verifica. “Se esso avviene quando il picco di concentrazione di un allergene – non solo polline, ma anche spore di muffa che risentono in maniera particolare dei cambiamenti di temperatura e umidità – è al suo massimo, gli effetti possono essere davvero seri”, avverte la dottoressa Puggioni.
Come si può tutelare chi sa di essere a rischio?
“Innanzitutto con la prevenzione e poi con la cura dei sintomi”, afferma la specialista.
I pazienti che soffrono di asma bronchiale allergica devono:
- tenersi sempre aggiornati sulla concentrazione allergenica attraverso i vari siti di informazione, evitando di uscire prima, durante e subito dopo i temporali;
- proteggere le vie aeree con delle sciarpe;
- utilizzare con regolarità la terapia prescritta e avere sempre a portata di mano i broncodilatatori, che hanno la capacità di agire in pochi minuti per risolvere un’eventuale crisi broncospastica.
Che cosa si può fare in caso di attacco d’asma da temporale?
Per prima cosa recarsi al più vicino pronto soccorso per ricevere le cure più adeguate nell’immediato. Subito dopo un attacco asmatico acuto è fondamentale comunque effettuare una visita medica di controllo presso il proprio medico curante o lo specialista di riferimento. “Per i pazienti che vengono colpiti per la prima volta da un attacco di affanno respiratorio acuto subito dopo un temporale consiglio di effettuare prima possibile una visita specialistica per avere la giusta diagnosi e quindi la cura più appropriata”, conclude la dottoressa Puggioni.
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