La calcolosi urinaria è una patologia molto frequente e diffusa nel mondo occidentale, che colpisce in prevalenza gli uomini di età compresa tra i trenta e i cinquant’anni. Essa è caratterizzata dalla presenza di calcoli, piccoli sassolini che si formano lungo il tratto urinario.
Per saperne di più, abbiamo chiesto al dottor Guido Giusti, responsabile dello Stone Center dell’Unità Operativa di Urologia in Humanitas, diretta dal professor Pierpaolo Graziotti, di spiegarci che cosa sono i calcoli e come e perché si formano.
Che cosa sono i calcoli e in che modo si formano?
“I calcoli renali – spiega il dottor Giusti – sono dei depositi di consistenza dura che si sviluppano da cristalli lungo il tratto urinario, a livello renale, per precipitazione dei sali minerali contenuti nelle urine (acido urico, calcio, ossalato, fosfati). La formazione di un calcolo è favorita dall’aumento della concentrazione di questi ultimi o dallo scarso volume delle urine che li tiene in soluzione. Nei soggetti sani, le urine contengono sostanze (fondamentalmente citrati), presenti in quantità adeguate, che impediscono la formazione di calcoli renali.”
Ci sono diversi tipi di calcoli renali?
I calcoli renali non sono tutti uguali. Essi possono essere costituiti da varie componenti chimiche, singole o in combinazione:
- ossalato di calcio, rappresentano il 90% dei casi e sono radiopachi;
- fosfato di calcio, meno frequenti, ma sempre radiopachi;
- acido urico, sempre più frequenti, sono radiotrasparenti (cioè invisibili nelle radiografie standard, ma non alla ecografia e alla TAC); si sciolgono completamente alcalinizzando le urine con una terapia per via orale, senza dover ricorrere alla chirurgia;
- cistina, molto rari, spesso si manifestano fin dall’infanzia in pazienti portatori di una condizione patologica ereditaria definita cistinuria; spesso causano calcolosi complesse e voluminose, difficili da trattare;
- calcoli generati dalle infezioni delle vie urinarie, provocati da batteri che producono una matrice proteica che facilita la precipitazione dei sali disciolti nelle urine.
Quali sono le cause della formazione dei calcoli?
“La formazione dei calcoli renali avviene solo in alcune persone e in determinati momenti per l’alterazione degli equilibri nella quantità di sostanze eliminate attraverso il rene nelle urine”, spiega il medico.
Le cause possono essere varie: difetti congeniti (rari), alterazioni metaboliche come l’iperparatiroidismo, cioè una produzione eccessiva di paratormone da parte delle ghiandole paratiroidi. “In questo caso si ha un tasso di calcio nel sangue costantemente elevato, calcio che arriva quindi nel rene causando una sovrasaturazione persistente con conseguente formazione cronica di calcoli, anche di enormi dimensioni”, afferma il dottore.
Fattori favorenti esterni, invece, sono rappresentati da un’alimentazione troppo ricca di calcio o povera di liquidi.
Com’ è possibile rimuovere i calcoli?
“L’approccio terapeutico alla calcolosi urinaria dipende dalle dimensioni del calcolo e dal punto in cui si trova”, spiega il dottor Giusti. E aggiunge: “Se il calcolo è posizionato nel rene e rimane di piccole dimensioni può anche non causare alcun disturbo. In molti casi esso viene espulso spontaneamente, sempre che sia di dimensioni congrue per passare lungo le vie urinarie (se non supera i 5 mm di diametro). Se aumenta di dimensioni, invece, il calcolo può provocare la cosiddetta colica renale, un dolore molto forte spesso associato a nausea, e, se si verifica un’ostruzione urinaria, esso deve essere rimosso”.
Una complicanza frequente, dovuta al ristagno delle urine, è un’infezione delle vie urinarie che necessita di trattamento medico e chirurgico d’urgenza. “Se il calcolo renale non viene espulso spontaneamente si deve ricorrere alla terapia farmacologica per eliminarlo”, conclude il medico.
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