I problemi respiratori estivi

Per le nostre vie respiratorie, soprattutto in chi soffre di allergie legate alla stagione primaverile, l’estate rappresenta un periodo di sollievo. Purtroppo però le temperature eccessivamente alte favoriscono l’insorgere di nuovi problemi respiratori, rendendo difficile da sopportare anche questa stagione.

Ne abbiamo parlato con il Dottor Lamberto Maggi, Responsabile dell’Unità Operativa di Pneumologia presso l’Istituto Clinico Humanitas.

I principali pericoli per l’apparato respiratorio durante l’estate

In estate le vie respiratorie sono sottoposte a meno pericoli rispetto, per esempio, all’inverno, in cui i virus non sono eliminati o contenuti dalle alte temperature. Eppure il calore e l’alto tasso di umidità possono costituire, quanto meno dei disagi, se non dei veri e propri problemi respiratori.

L’aria calda e umida provoca infatti una sensazione di respiro affannoso e pesante. Questo perché la sudorazione viene ostacolata e il calore non viene disperso in maniera ottimale dal corpo. Inoltre nelle città, dove di norma non c’è molto vento, il calore fa aumentare il livello degli inquinanti nell’aria. Le sostanze acide e l’ozono aumentano, creando così problemi respiratori diffusi, ma in particolare ne risente chi soffre di asma e di malattie respiratorie ostruttive.

Consigli per difendersi dalle difficoltà respiratorie estive

Ecco una serie di consigli per affrontare le temperature estive in città:

  •       evitare le ore più calde della giornata (12-17) per fare attività fisica e, se possibile, non uscire di casa in quel lasso di tempo;
  •       abbassare l’umidità e la temperatura degli ambienti in cui si passa molto tempo con condizionatori, deumidificatori o ventilatori. Non esagerare, tuttavia, nel condizionare gli ambienti ed evitare di scendere sotto i 25 gradi;
  •       evitare i passaggi bruschi da ambienti condizionati a luoghi caldi e afosi. Occorre ricordare che il nostro corpo impiega dai 5 ai 10 minuti per abituarsi alla nuova condizione climatica;
  •       quando si esce, cercare di ripararsi dal sole, o limitando l’esposizione o proteggendosi almeno con un cappello leggero;
  •       assicurarsi, consultando il medico se necessario, che i farmaci di cui si fa uso non producano reazioni fotosensibili se sottoposti ai raggi solari.

 

 

I numeri di Humanitas
  • 12.000.000 Visite
  • 1.000.000 pazienti
  • 7.300 professionisti
  • 190.000 ricoveri
  • 12.000 medici