Quali consigli seguire per chi vuole rimanere incinta

La fertilità di una coppia dipende da diversi fattori, alcuni dei quali incidono negativamente e altri positivamente.

In particolare, occorre prestare attenzione allo stile di vita e sapere in quali casi è necessario rivolgersi a uno specialista.

Ne abbiamo parlato con il Prof. Paolo Emanuele Levi-Setti, Direttore del Dipartimento di Ginecologia e Medicina della Riproduzione presso l’Istituto Clinico Humanitas.

Quali sono gli stili di vita e quindi i fattori di rischio che influiscono sulla fertilità della coppia?

Tra fertilità e stili di vita esiste una forte correlazione.

Anche individui perfettamente sani dal punto di vista riproduttivo possono, in seguito a comportamenti scorretti, diventare infertili.

Come prima cosa, occorre sottolineare l’importanza di effettuare periodiche visite di controllo presso il proprio medico di fiducia, ginecologo o andrologo.

Per quanto riguarda, invece, i fattori di rischio, essi sono:

     l’età: bisogna ricordare che sia nell’uomo sia nella donna la fertilità decresce con l’età, diminuendo sensibilmente dopo i trentacinque anni e drasticamente dopo i quaranta. In età avanzata è più difficile sia riprodursi naturalmente sia ricorrere a tecniche di procreazione assistita;

     le malattie a trasmissione sessuale: alcune malattie a trasmissione sessuale, come la clamidia, il micoplasma, l’ureplasma, la gonorrea, la sifilide, gli herpes genitali, se trascurate e non curate adeguatamente, possono causare infertilità maschile e/o femminile.

     Occorre quindi fare prevenzione, usando per esempio il profilattico, soprattutto in giovane età, quando l’apparato genitale non è ancora maturo ed è molto vulnerabile.

     il peso corporeo: il 20% del totale dei casi di infertilità o subfertilità femminile è determinato da problemi di peso, sia in eccesso sia in difetto.

     il fumo e le droghe: il fumo, oltre ai noti danni che infligge all’organismo, è uno dei maggiori responsabili anche dell’infertilità, sia nella donna sia nell’uomo. Nelle donne, il fumo causa danni permanenti alle ovaie, la cui gravità è proporzionale al numero di anni di dipendenza. Negli uomini, il fumo può ridurre le performance sessuali: una sola sigaretta riduce per 2-3 ore il flusso arterioso del pene del 30%.

Che cosa fare in caso di infertilità?

Dopo un preciso percorso diagnostico, di solito la scelta cade su un eventuale programma di procreazione assistita.

Per prima cosa gli esperti valutano il potenziale riproduttivo della coppia.

Una volta decisi a intraprendere un’indagine più accurata per capire le cause dell’incapacità della coppia a concepire, è bene affidarsi a un’équipe di esperti e rivolgersi a un centro qualificato.

Come scegliere il metodo procreativo più appropriato?

Attualmente abbiamo a disposizione diverse tecniche di procreazione medicalmente assistita e il loro percorso va modulato sulle esigenze del paziente.

Si tratta comunque di terapie invasive e non prive di effetti collaterali, pur non essendo di per sé pericolose, purché gestite da persone esperte, nel rispetto dei tempi fisiologici dell’organismo.

Dobbiamo dirlo con forza: il percorso della procreazione medicalmente assistita è difficile e oneroso, sia dal punto di vista emotivo sia relazionale.

Poiché difficile, tale terapia viene troppo spesso abbandonata precocemente.

Il dottore esperto deve inoltre sospendere i trattamenti quando le possibilità di riuscita si riducono a tal punto da essere episodici.

 

 

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