La vita di tutti i giorni può presentare delle difficoltà e tutte le forme di sofferenza, da quella fisica a quella psicologica, devono godere di pari dignità. Purtroppo, la sofferenza psicologica è meno “concreta” e visibile, perciò le persone che la provano si vergognano, si sentono in colpa, si sentono diversi e non capite. Questi timori possono allontanare dall’idea di parlarne e di rivolgersi ad uno specialista portando la sofferenza a peggiorare. Ne parliamo con Federica Lollo, Neuropsicologa e Psicoterapeuta di Humanitas Medical Care Arese.
“Consultare uno psicologo significa darsi la possibilità di considerare un momento difficile da un altro punto di vista, scoprendo che anche dal proprio disagio possono emergere un senso e un messaggio nuovi per la propria vita. Non è semplice comprendere autonomamente le ragioni del proprio malessere; lo psicologo, attraverso un atteggiamento di ascolto e di partecipazione al vissuto emotivo, aiuta la persona a trovare il significato di questo malessere e la supporta nel costruirsi un modo personale di utilizzare le proprie risorse al meglio”, spiega la specialista.
Attraverso il dialogo, l’ascolto e la comprensione delle emozioni e la conoscenza dei propri pensieri è possibile arrivare allo ‘sblocco’ di situazioni di impasse e al raggiungimento del benessere, per una migliore qualità di vita.
“Il benessere psicologico è quello stato nel quale la persona è in grado di sfruttare le proprie capacità cognitive o emozionali per rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, adattandosi costruttivamente alle condizioni esterne e ai disagi interni.” (Organizzazione Mondiale della Sanità, 2002)
Per maggiori informazioni, visita l’Ambulatorio di Psicologia di Humanitas Medical Care Arese.
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