L’orecchio è un organo molto delicato e, quindi, non bisogna mai trascurare alcun sintomo. Per ogni disturbo, infatti, ci possono essere diverse cause, alcune banali altre invece delle vere e proprie patologie. Quando avvertiamo un dolore all’orecchio o un calo dell’udito è molto importante rivolgersi tempestivamente all’otorinolaringoiatra, che dall’esame otoscopico individua le possibili cause del problema e prescrive la cura appropriata.
Abbiamo parlato con il dottor Luca Malvezzi, otorinolaringoiatra di Humanitas, dei più frequenti problemi legati all’orecchio.
Il tappo di cerume
Il tappo di cerume è una delle più frequenti, e in genere banali, patologie dell’orecchio. Il tappo è un’ostruzione dell’orecchio dovuta all’accumulo di cerume e viene percepito solo quando le sue dimensioni sono tali da chiudere completamente il condotto uditivo esterno. I disturbi che avverte il paziente possono essere:
- sensazione di fastidio (ovattamento auricolare);
- calo uditivo (spesso sordità) con ronzii associati;
- mancanza di equilibrio;
- vertigini;
- (raramente) dolore.
Questa situazione può essere dovuta a diversi fattori:
- quando il naturale scorrimento del cerume verso il padiglione auricolare esterno viene ostacolato da un’eccessiva quantità d’acqua presente all’interno dell’orecchio;
- la presenza di infiammazioni del canale uditivo esterno (per esempio un’otite);
- una scorretta igiene delle orecchie (eseguita con i bastoncini di cotone);
- una produzione eccessivamente abbondante di cerume (ipersecrezione ghiandolare) a seguito di dermatite seborroica e psoriasi.
L’ipoacusia
L’ipoacusia è la progressiva diminuzione della capacità uditiva nel tempo. Esclusi i casi di ipoacusia improvvisa o traumatica, questa patologia, che interessa circa il 10% della popolazione mondiale ed è legata all’avanzamento dell’età, può correlarsi anche ad altre problematiche, tra cui:
- la predisposizione genetica;
- le infezioni virali o batteriche che interessano l’orecchio;
- l’esposizione a forti rumori (ascolto della musica ad alto volume, soprattutto con gli auricolari, ambiente di lavoro rumoroso ecc.).
Identificare l’ipoacusia in modo tempestivo, attraverso il semplice e non invasivo esame audiometrico, e intervenire con uno specifico trattamento terapeutico, in alcuni casi, può evitare la sordità.
L’otite media
Si tratta di un’infiammazione acuta dell’orecchio medio e, generalmente, è una complicanza di raffreddore e influenza. Infatti, durante il decorso di queste malattie, la tromba di Eustachio si riempie di muco infetto, che gonfia e infiamma la zona retrostante la membrana del timpano e scatena l’otite media sieromucosa.
I sintomi caratteristici di questa forma di otite sono:
- una sensazione di ovattamento (come quando si ha la testa sott’acqua);
- l’autofonia (la fastidiosa sensazione di rimbombo che si avverte quando si parla);
- il fullness (il tipico rumore che si percepisce quando si copre l’orecchio con una conchiglia).
Generalmente il trattamento della malattia è a base di cortisone per bocca, al quale andrà associato l’antibiotico in caso di sovrainfezione.
L’otite esterna
Se si avverte un forte dolore toccando l’orecchio o masticando, quasi certamente si è sviluppata un’infezione della parte esterna dell’orecchio e del condotto uditivo. L’otite esterna è una malattia tipica del periodo estivo quando, a causa della lunga permanenza nell’acqua del mare o della piscina, la cute del condotto uditivo si macera e diventa terreno fertile per la proliferazione batterica, soprattutto nelle persone che hanno predisposizione a questo tipo di infezione. Il problema si manifesta più frequentemente quando si fanno immersioni nelle acque dei mari tropicali, ricchi di microrganismi che infiammano il condotto uditivo. Nei casi più acuti è necessaria la somministrazione di un antibiotico e di steroidei locali, naturalmente associati all’astensione dal bagno in acqua.
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