Molti italiano soffrono di stipsi e hanno problemi intestinali. La soluzione può essere semplice ed è legata all’alimentazione: ne abbiamo parlato con gli specialisti di gastroenterologia di Humanitas Medical Care.
Che cos’è la stipsi?
La stipsi è il rallentamento del contenuto del colon che sfocia in difficoltà di evacuazione delle feci.
Alcuni pensano erroneamente che non evacuare quotidianamente sia sintomo di stipsi, ma questo non significa soffrire di stitichezza.
In linea generale si parla di stipsi quando ci sono meno di tre evacuazioni a settimana. Le evacuazioni, anche se non quotidiane, dovrebbero essere senza sforzo e le feci morbide; in caso contrario è necessario contattare il proprio medico per farsi consigliare sulla terapia da iniziare.
In che modo risolvere il problema?
La prima cosa da modificare in caso di stipsi è la propria dieta, aumentano fino a 20-35 gr al giorno l’assunzione di fibre: un’alimentazione ricca di fibre, soprattutto quelle insolubili, facilita le fisiologiche contrazioni peristaltiche dell’intestino, così da favorire la progressione delle feci nel colon e la successiva espulsione.
Altrettanto importante è una corretta e abbondante idratazione: bere almeno due litri di acqua al giorno, equivalenti a 8-10 bicchieri, mantiene le feci morbide e favorisce l’evacuazione.
Questo consiglio vale soprattutto per le persone anziane, le quali solitamente assumono troppi pochi liquidi e sono quindi più a rischio di stipsi.
Quali medicinali assumere?
Oltre al consumo massiccio di fibre e acqua ci sono dei farmaci a cui si può ricorrere.
Lo psyllium e la metilcellulosa sono lassativi formanti massa che aumentano il volume delle feci attraverso l’accumulo di acqua.
Altri lassativi sono quelli di tipo osmotico, per esempio preparati a base di polietilene glicale, che agiscono trattenendo l’acqua all’interno del colon.
Linaclotide e prucalopride sono medicinali presentati recentemente in commercio, la cui assunzione deve però essere prima autorizzata e controllata da un medico.
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