Tumore del rene: come viene diagnosticato?

Il tumore del rene è una patologia oncologica che rappresenta il 3% circa di tutte le neoplasie, con un’incidenza maggiore nei paesi industrializzati. Il tipo più comune di tumore renale è il carcinoma a cellule renali, che costituisce circa il 90% dei tumori del rene. Questo tumore origina dalle cellule che formano la corticale del rene e presenta vari sottotipi, ciascuno con specifiche caratteristiche genetiche e istopatologiche.

Il tumore del rene viene spesso diagnosticato incidentalmente durante esami per immagini, come ecografie, TAC o RNM dell’addome, effettuate per altri motivi. Questo avviene perché il tumore renale si sviluppa in modo silente nelle fasi iniziali. 

La possibilità di cura del tumore renale è direttamente proporzionale alla precocità della diagnosi. La diffusione delle tecniche di diagnostica per immagini ha notevolmente migliorato i risultati terapeutici, permettendo di individuare il tumore nelle fasi iniziali.  

Non esiste una sintomatologia specifica del carcinoma a cellule renali: la maggior parte dei sintomi si manifesta nelle forme più avanzate o metastatiche, causate dal coinvolgimento del tumore nelle strutture circostanti. Il dolore alla schiena o al fianco, o un rigonfiamento sul fianco, se provocati dal tumore a cellule renali, indicano un tumore voluminoso che ha infiltrato altri organi. La presenza di varicocele (rigonfiamento delle vene spermatiche a livello scrotale) può talvolta suggerire una compressione da parte di un tumore. Altri sintomi come perdita di appetito, perdita di peso non giustificata da diete, stanchezza, febbre, ipertensione e sudorazioni notturne sono manifestazioni generiche che, se attribuibili al carcinoma renale, indicano una malattia avanzata. Anche l’ematuria (invasione da parte del tumore delle vie escretrici urinarie) ed i dolori ossei (malattia metastatica all’osso) sono segnali di uno stadio avanzato della malattia. [1].

Il professor Alberto Mandressi, urologo presso Humanitas Mater Domini e gli ambulatori Humanitas Medical Care De Angeli e Murat a Milano e Arese, ci spiega quali sono i fattori di rischio e come può essere diagnosticato.

Quali sono i fattori di rischio del tumore al rene? [A]

Il tumore al rene è una patologia oncologica influenzata da diversi fattori di rischio. Ecco i principali:

  • Fumo di tabacco: aumenta il rischio di tumore al rene del 70% rispetto ai non fumatori. Più del 50% dei pazienti con carcinoma a cellule renali ha una storia di fumo. Questo gruppo sviluppa prevalentemente sottotipi aggressivi, come il carcinoma cromofobo e il carcinoma duttale.
  • Obesità e sindrome metabolica: un indice di massa corporea (BMI) di 35 o più aumenta il rischio di tumore al rene del 70% rispetto a un BMI di 25 o meno. Ogni incremento di 5 punti nel BMI aumenta il rischio del 24% nei maschi e del 34% nelle femmine.
  • Ipertensione arteriosa: aumenta il rischio di tumore al rene del 60%, proporzionalmente alla gravità della malattia.
  • Esposizione a cancerogeni chimici: alcune occupazioni espongono a cancerogeni chimici, aumentando il rischio di tumore al rene.
  • Abitudini alimentari: sebbene valutate come possibili fattori di rischio, le abitudini alimentari non hanno ancora prove conclusive.
  • Radiazioni ionizzanti: l’uso di radiazioni ionizzanti per trattare altri tumori dell’addome può aumentare il rischio di tumore al rene.
  • Alterazioni genetiche: circa il 5-8% dei tumori a cellule renali è ereditario. Questi casi presentano specifiche alterazioni genetiche e manifestazioni cliniche. Più del 70% delle forme ereditarie si sviluppano prima dei 46 anni, con un’età mediana di diagnosi di 35 anni. Le sindromi più comuni in cui è presente l’alterazione genica identificativa del tumore del rene, includono: la malattia di Von Hippel-Lindau, la sindrome di Birt-Hogg-Dubé e il deficit della Fumarato Idratasi. Questi pazienti necessitano di monitoraggio continuo e trattamenti ripetuti, spesso invasivi.

Si può prevenire il tumore al rene?

La migliore prevenzione del tumore al rene include:

  • Non fumare
  • Ridurre l’obesità
  • Monitorare le alterazioni genetiche in caso di familiarità
  • L’esecuzione periodica di un’ecografia renale può aiutare a identificare precocemente il carcinoma a cellule renali, aumentando le possibilità di cura.

Come viene diagnosticato il tumore del rene? [B]

Il tumore del rene viene diagnosticato principalmente attraverso tecniche per immagini, come ecografia, tomografia computerizzata (TC) e risonanza magnetica nucleare (RMN). Con queste indagini, per distinguere i carcinomi a cellule renali da altre lesioni non significative, vengono utilizzati i mezzi di contrasto. Essendo questi veicolati dal circolo sanguigno ed essendo i carcinomi a cellule renali molto e anarchicamente vascolarizzati, l’aumento di contrasto da essi evidenziato permette la diagnosi.

L’ecografia è il metodo più comune e accessibile per la valutazione iniziale del rene. Se vengono rilevate lesioni sospette o dubbie, si può utilizzare un mezzo di contrasto ecografico per chiarire la natura della lesione.

Le lesioni sospettate di essere neoplasie vengono poi diagnosticamente confermate e validate da due tecniche: la Tomografia Computerizzata (TC) e la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN).

La TC e la RMN sono utilizzate per tipizzare le lesioni renali. Questi esami possono essere eseguiti sia con che senza mezzo di contrasto per evidenziare la morfologia e le caratteristiche strutturali del tumore. La TC e la RMN permettono di valutare:

  • La morfologia e l’estensione del tumore
  • La funzionalità del rene controlaterale
  • La morfologia e la distribuzione dei vasi arteriosi
  • Lo stato delle vene e la presenza di eventuali trombi
  • Lo stato dei linfonodi locoregionali
  • Lo stato degli organi adiacenti al rene.

Queste informazioni consentono la stadiazione del tumore e la pianificazione chirurgica, che può essere conservativa del rene con l’asportazione del solo tumore, o demolitiva dell’organo con la nefrectomia, o allargata con l’asportazione di strutture adiacenti al tumore come surrene e linfonodi, o quando presente la rimozione del trombo cavale.

TC e RNM non sono sempre in grado di distinguere un carcinoma a cellule renali dall’oncocitoma che è un tumore benigno.

Quali sono i vantaggi della risonanza magnetica?

La RMN offre alcuni vantaggi, tra cui:

  • Impiego in pazienti allergici al mezzo di contrasto iodato usato nella TC
  • Impiego in gravidanza e in assenza di insufficienza renale, in quanto non utilizza radiazioni ionizzanti
  • Nella caratterizzazione morfologica e di estensione di trombi venosi.
  • Nella definizione delle cisti complesse.

Ulteriori Indagini per la malattia metastatica

In casi specifici, quando le immagini non sono conclusive, si può procedere con una biopsia della lesione renale sotto guida ecografica o TC.

Quando si sospetta una malattia metastatica, sono necessari ulteriori esami, come:

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