Come influisce l’inquinamento atmosferico sui polmoni?

Numerosi studi scientifici dimostrano una stretta correlazione tra inquinamento atmosferico e l’aumento delle malattie respiratorie.

I gas di scarico, i fumi degli impianti industriali, le condizioni climatiche sfavorevoli, rappresentano gravi minacce per il sistema respiratorio, favorendo lo sviluppo o il peggioramento di diverse patologie. Ce ne parla la dottoressa Paola Scarano, pneumologa presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Assago.

Come sono i livelli di inquinamento in Italia?

Secondo il report “Mal’Aria di città 2024” di Legambiente, nel 2023 ben 18 città italiane hanno superato i limiti normativi per il particolato fine (PM10) con più di 35 giorni all’anno di sforamenti. Questi dati evidenziano come le città italiane siano ancora lontane dai valori limite stabiliti dalla Direttiva europea sulla qualità dell’aria, che entreranno in vigore dal 2030 (20 µg/mc per il PM10, 10 µg/mc per il PM2.5 e 20 µg/mc per l’NO2). 

Chi è più a rischio di danni polmonari causati dall’inquinamento?

I bambini, gli anziani e le persone con malattie respiratorie come asma bronchiale, bronchite cronica e BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) rappresentano le persone più vulnerabili agli effetti dell’inquinamento atmosferico, poiché a maggior rischio di sviluppare sintomi respiratori più gravi e maggiori complicazioni.

Le polveri sottili sembrano inoltre rientrare tra i fattori di rischio per lo sviluppo di neoplasie polmonari, seppur il fumo di sigaretta ne rappresenta sempre il principale responsabile.

Quali sono i sintomi di esposizione all’inquinamento atmosferico?

I sintomi comuni includono tosse persistente, dispnea (fiato corto) o senso di costrizione al petto (che può anche richiedere la necessità di fermarsi per riprendere fiato); stanchezza cronica e infezioni respiratorie ricorrenti.

Come proteggere i polmoni dall’inquinamento atmosferico?

Ecco alcuni consigli pratici per proteggere i polmoni dall’inquinamento:

  • monitorare la qualità dell’aria: esistono numerose applicazioni sugli smartphone che consentono di restare aggiornati sulla qualità dell’aria della zona in cui si abita;
  • limitare le attività all’aria aperta nei giorni in cui la qualità dell’aria è peggiore;
  • proteggere sempre naso e bocca (con una mascherina o una sciarpa) in modo da filtrare l’aria che si respira;
  • chi soffre di asma dovrebbe approfittare del tempo libero per allontanarsi dalle aree urbane più inquinate, preferendo attività in montagna o il mare, dove l’inquinamento e gli allergeni sono meno presenti. È sempre utile avere con sé un farmaco broncodilatatore di emergenza per prevenire crisi asmatiche improvvise;
  • per quanto riguarda l’attività fisica all’aperto in città, è consigliabile svolgerla durante le prime ore del mattino, quando le concentrazioni di polveri sottili sono più basse. Scegliere parchi, strade secondarie e aree meno trafficate può contribuire a ridurre l’esposizione agli agenti inquinanti.
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