L’immunologia è una branca della medicina che studia la struttura e il funzionamento del sistema immunitario, concentrandosi sul suo sviluppo, sull’anatomia e sulle problematiche che possono comprometterlo.
La visita immunologica è quindi rivolta ai pazienti con malattie che derivano da un’alterazione del sistema immunitario, tra cui malattie autoimmuni, autoinfiammatorie, immunodeficienze e malattie allergiche.
Ce ne parla il dottor Piersandro Riboldi, immunologo e reumatologo presso Humanitas San Pio X, l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano e l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Monza.
Perché effettuare una visita immunologica?
Le patologie immunologiche comprendono un’ampia gamma di malattie in cui il sistema immunitario, che normalmente protegge l’organismo da agenti patogeni come virus e batteri, può erroneamente attaccare i propri tessuti a causa di anomalie genetiche o influenze ambientali, causandone la progressiva degenerazione. La visita immunologica è quindi essenziale per analizzare i meccanismi immunitari del paziente e identificare l’origine immunologica di sintomi come dolore o eruzioni cutanee. Le patologie che possono essere diagnosticate includono:
- Artrite reumatoide
- Psoriasi e artrite psoriasica
- Sindrome di Reiter
- Febbre reumatica
- Sclerosi sistemica
- Lupus eritematoso sistemico (LES)
- Sindrome da anticorpi anti fosfolipidi
- Sindrome di Sjögren
- Miositi
- Connettiviti
- Cirrosi biliare primitiva
- Fenomeno di Raynaud
- Vasculiti (come Arterite di Horton e di Takayasu e Malattia di Behçet).
Quando rivolgersi a un immunologo?
Solitamente, il paziente viene indirizzato all’immunologo dal proprio medico curante o da altri specialisti in presenza di sintomi o esami suggestivi di malattia autoimmune, o diagnosi di malattie del sistema immunitario. È fondamentale pianificare visite periodiche con l’immunologo se si soffre di patologie che richiedono un monitoraggio costante, come le immunodeficienze (inclusa l’HIV) e le malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide o il lupus.
Oltre al monitoraggio regolare, è necessario richiedere una visita immunologica se emergono nuovi sintomi collegati alla malattia immunitaria di cui si soffre, o se si riscontrano difficoltà nella gestione della patologia esistente. L’immunologo gioca un ruolo chiave nella valutazione di eventuali cambiamenti nello stato di salute del paziente, adeguando il trattamento alle necessità specifiche.
È opportuno consultare l’immunologo soprattutto per disturbi allergici, orticaria cronica, problemi di asma o in caso di gravi reazioni anafilattiche. È consigliato rivolgersi a questo specialista anche in presenza di febbre e infiammazioni di origine sconosciuta, per ottenere una diagnosi precisa e un piano terapeutico adeguato.
Come si svolge una visita immunologica?
Durante la visita immunologica, il paziente viene accolto dall’immunologo e dal suo team. Il primo passo della visita immunologica è la raccolta di informazioni dettagliate sulla storia clinica del paziente (anamnesi) e sul suo stile di vita, incluse:
- Abitudini alimentari
- Consumo di tabacco
- Livello di attività fisica
- Attività lavorativa
- Tutto ciò che attiene all’ambito riproduttivo
- Patologie pregresse
- Interventi chirurgici precedenti
- Familiarità con patologie simili
- Farmaci attualmente in uso.
Successivamente, lo specialista procede con un esame clinico che può durare dai 30 ai 40 minuti. Questa valutazione include l’esame obiettivo di torace, addome, cuore, cute, articolazioni, linfonodi superficiali, polsi periferici, mucose.
Al termine della visita, se necessario, l’immunologo prescriverà ulteriori esami diagnostici come:
- Analisi del sangue
- Eventuali biopsie (cute, rene, fegato, polmone)
- Esami radiologici
- Esami cardiologici
- Test genetici o specifici per la ricerca di autoanticorpi associati a malattie autoimmuni.
Sedi
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici