La stitichezza, conosciuta anche come stipsi, è un disturbo caratterizzato da un transito intestinale rallentato, con meno di tre evacuazioni settimanali. Questo problema è molto diffuso arrivando ad interessare il 20% della popolazione mondiale ed è particolarmente comune in quella femminile, spesso a causa di patologie che coinvolgono il pavimento pelvico, soprattutto dopo la gravidanza o in età avanzata. I sintomi, oltre alla stitichezza, in questi casi possono includere disturbi della continenza urinaria e delle feci, prolasso di vescica, utero e retto, dolore pelvico cronico
Ce ne parla il dottor Leonardo Lenisa, specialista in chirurgia generale presso Humanitas San Pio X e l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Quali sono le cause della stitichezza?
La stitichezza può essere provocata da numerose cause che incidono sulla motilità intestinale, tra cui fattori di natura ormonale, elementi correlati al tipo di alimentazione ed a scarsa assunzione di liquidi, condizioni neuro-muscolo-scheletriche e non ultimo il condizionamento psicologico (si pensi al disagio di non evacuare fuori dall’ambiente domestico o durante un viaggio). Tuttavia, è accertato che circa la metà dei casi di stipsi sono determinati dall’inabilità del retto di evacuare, e ciò può accadere sia per alterazioni funzionali (quali la dissinergia o incoordinamento dei muscoli del pavimento pelvico) o anatomiche a carico del retto stesso o degli organi vicino, come ad esempio:
- prolasso rettale, una condizione in cui il retto si invagina su se stesso, fino a scivolare fuori dalla sua sede naturale, più frequente nelle donne che hanno avuto più parti o subito interventi ginecologici.
- rettocele, un rigonfiamento del retto che può causare difficoltà nell’evacuazione.
Il pavimento pelvico svolge ruolo cruciale nella defecazione. Problemi in quest’area possono causare stitichezza e altre disfunzioni, come il prolasso degli organi pelvici, che comporta disturbi della sfera urinaria (sensazione di incompleto svuotamento o fughe involontarie di urina), della sfera sessuale (disturbo o dolore durante i rapporti, sensazione di disagio e di non sentirsi “a posto”, riduzione della sensibilità e conseguentemente della libido o desiderio sessuale) e dell’evacuazione (irregolarità intestinale e difficoltà a evacuare, disturbo della continenza ai gas e non solo).
Le donne sono più soggette a queste condizioni a causa dell’anatomia della pelvi femminile, che ospita tre compartimenti (vescicale, genitale e rettale), rendendole più vulnerabili al prolasso rispetto al sesso maschile.
La stipsi può essere causata anche da variazioni della dieta o da brevi periodi di vacanza. In questi casi, l’intestino tende generalmente a riadattarsi rapidamente senza necessità di trattamenti specifici.
Avere un intestino regolare non significa necessariamente andare in bagno una volta al giorno. È considerato normale evacuare da 2 volte al giorno fino a 2-3 volte alla settimana.
I rimedi contro la stipsi
La stitichezza può essere evitata seguendo alcuni consigli pratici:
Dieta e idratazione
- Alimenti da consumare: scegliere un’alimentazione varia, ricca di frutta fresca, verdura, prodotti a base di soia, pane integrale e cereali opportunamente aggiunti alla dieta
- Alimenti da ridurre: formaggi elaborati, cioccolato, carne, fegato, riso e farina raffinata (bianca), se feci dure
- Abitudini alimentari: masticare bene e a lungo gli alimenti
- Idratazione: bere almeno due litri di liquidi al giorno incluse zuppe, tè e spremute.
Lassativi e clisteri
- Lassativi da evitare: senna, liquirizia ed erbe hanno effetto irritativo.
- Uso dei lassativi: evitare l’uso continuativo perché impigrisce l’intestino
- Clisteri: preferire lassativi-integratori alimentari a base di fibre tipo psillio e guar che ammorbidiscono le feci e favoriscono l’evacuazione.
Corretta evacuazione
- Evitare di trattenere lo stimolo: rispondere prontamente allo stimolo evacuativo.
Attività fisica
- Attività consigliate: passeggiare, camminare a passo moderato, tapis roulant
- Frequenza: una moderata attività fisica ogni giorno aiuta a mantenere tonici i muscoli intestinali.
Stipsi: quando consultare un medico?
È importante consultare un medico se la stitichezza persiste, soprattutto in presenza di sintomi come:
- ridotta frequenza dell’evacuazione (meno di 2-3 volte la settimana)
- senso di svuotamento incompleto e costipazione
- stimolo alla defecazione assente o raro
- necessità di rimanere in bagno a lungo e di ritornarci
- dolori addominali e meteorismo
- feci dure
- sforzi eccessivi
- sanguinamento intestinale
- brusche variazioni della regolarità intestinale.
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