La forfora è un disturbo del cuoio capelluto che provoca prurito e desquamazione della pelle, senza segni evidenti di infiammazione. Questa condizione non solo causa disagio fisico, ma può avere anche un impatto sociale e psicologico, rendendo chi ne soffre imbarazzato per la visibilità delle scaglie sui capelli e sui vestiti.
Ne parliamo con il dottor Francesco Messina, dermatologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano, per comprendere le cause e sapere quali sono i trattamenti più indicati.
Quali sono le cause della forfora?
Le cause della forfora possono essere diverse e alcune possono intervenire contemporaneamente:
- Dermatite seborroica: è una delle dermatiti più comuni che colpisce prevalentemente il cuoio capelluto e si manifesta tipicamente con la formazione di squame bianco-giallastre. Questo disturbo è particolarmente frequente durante la pubertà e tende ad avere una maggior incidenza nei maschi rispetto alle femmine. Quest’ultima è dovuta a diverse cause come:
- Fungo Malassezia furfur (noto anche come Pityrosporum): è uno dei principali responsabili della formazione della forfora. Questo microrganismo si nutre del sebo, la sostanza grassa che ricopre il cuoio capelluto, provocando irritazione e accentuando la produzione di nuovi strati cutanei.
- Cattiva alimentazione: una dieta non bilanciata, caratterizzata da un alto consumo di grassi o da una scarsa assunzione di nutrienti essenziali come lo zinco, le vitamine del gruppo B o alcuni acidi grassi, può aggravare il meccanismo della forfora. Inoltre, l’abuso delle bevande alcoliche può peggiorare la situazione, influenzando negativamente la salute del cuoio capelluto.
- Stress: lo stress è noto per peggiorare diversi disturbi della pelle, inclusa la forfora, soprattutto in concomitanza con i cambi stagionali, periodi durante i quali si verifica un incremento dei casi.
- Psoriasi: questa malattia infiammatoria cronica della pelle si manifesta con infiammazione cutanea e un’anomala proliferazione dei cheratinociti, che portano alla formazione di placche rilevate, di colore rosso acceso, rivestite da squame biancastre. Comune nel cuoio capelluto, può colpire tutte le aree corporee, comprese le unghie.
- Dermatite da contatto: può essere provocata, ad esempio, da prodotti per la cura dei capelli, come shampoo, tinture o cosmetici, a causa delle sostanze o degli allergeni contenuti nei prodotti.
Inoltre, la forfora può essere correlata ad una tendenza individuale di avere la pelle particolarmente secca o grassa.
Come prevenire la forfora?
È possibile prevenire la forfora adottando uno stile di vita sano e alcune buone abitudini, come:
- Alimentazione equilibrata, povera di grassi;
- Praticare attività fisica regolare;
- Limitare fumo e alcolici;
- Evitare situazioni di stress prolungato;
- Prestare attenzione ai prodotti utilizzati.
Come viene diagnosticata la forfora?
La forfora è un disturbo comune del cuoio capelluto che può essere facilmente diagnosticato attraverso una visita dermatologica, durante la quale lo specialista può eseguire la tricoscopia, ovvero l’osservazione del capello e del cuoio capelluto, con uno strumento chiamato dermatoscopio che permette di osservare i più piccoli dettagli delle alterazioni cutanee. Inoltre, in casi specifici, il dermatologo può indicare il ricorso a test allergologici, come il Patch Test, che aiuta ad identificare le sostanze che hanno provocato la reazione.
Come si elimina la forfora?
Per ridurre la comparsa di forfora e alleviare il prurito, è consigliabile l’uso di shampoo o lozioni specifici con proprietà lenitive e anti-prurito. Sarà tuttavia lo specialista a individuare il trattamento più adeguato alla tipologia del problema e dei capelli.
Generalmente vengono impiegate preparazioni a base di zolfo o di acido salicilico, in crema o in lozione, poiché hanno anche un effetto antibatterico e antimicotico.
Shampoo medicati con antinfiammatori come l’ittiolo solfonato hanno un’azione preventiva contro la forfora.
In caso di patologie infiammatorie particolarmente importanti, l’utilizzo di corticosteroidi topici può essere un altro efficace strumento terapeutico che va tuttavia valutato con attenzione, caso per caso, dal dermatologo (se mal gestiti possono provocare effetti collaterali che possono esacerbare la problematica).
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