Cos’è l’edema corneale e come può essere trattato?

L’edema corneale è una patologia della cornea (la prima lente naturale che la luce incontra quando entra nell’occhio), caratterizzata da un’ eccessiva idratazione che compromette la trasmissione della luce. In questo caso, la cornea perde trasparenza a causa di una aumentata ritenzione di acqua. Quali sono le cause e come è possibile intervenire?

Lo abbiamo chiesto al dottor Pietro Rosetta, responsabile Unità Operativa Oculistica di Humanitas San Pio X e oculista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Murat, a Milano.

Quali sono i sintomi dell’edema corneale?

L’edema corneale si manifesta maggiormente con l’appannamento e la distorsione della vista. Altri sintomi possono essere:

  • fotofobia
  • dolore all’occhio
  • diminuzione acuità visiva
  • sensazione di corpo estraneo nell’occhio

Quali sono le cause dell’edema corneale?

Le cause sono ricondotte ad un problema dell’endotelio: il primo strato di cellule interno alla cornea che, attivando una funzione di pompa biologica, permette di mantenerla disidratata, condizione che ne garantisce la trasparenza. 

Possono essere primarie, quindi ereditarie o legate ad un malfunzionamento delle cellule che non assolvono al proprio ruolo, o secondarie, determinate da shock o traumi fisici, chimici o chirurgici che danneggiando questo strato di cellule (che non si rigenera).

Come viene diagnosticato l’edema corneale?

Mediante esami come la biomicroscopia dell’endotelio corneale che ne studia la trama tissutale, la tomografia corneale, o l’OCT del segmento anteriore che permettono di misurare lo spessore corneale.

Come può essere trattato l’edema corneale?

L’edema corneale può essere trattato con una terapia farmacologica o, quando quest’ultima è inefficace, chirurgicamente (la scelta si basa su linee guida che si basano su dati oggettivi).

La terapia farmacologica prevedel’assunzione periodica di colliri che contribuiscono a disidratare dall’esterno la cornea mediante una terapia osmolare. Si tratta di un trattamento di supporto all’endotelio che non è in grado di svolgere autonomamente il compito a cui è deputato e pertanto non va considerato una terapia risolutiva della patologia. 

La principale terapia chirurgica è invece il trapianto di endotelio: l’endotelio malato viene sfilato dall’occhio del paziente per essere sostituito con uno proveniente da un donatore. Tramite una piccola incisione, l’endotelio viene inserito all’interno dell’occhio, adagiandosi – con particolari tecniche come DMEK o DSAEK – al posto dell’endotelio rimosso.

Tuttavia, alcuni interventi, come quello della cataratta, nonostante vengano prese tutte le precauzioni del caso, possono determinare uno shock chirurgico che può impoverire la densità e il numero di cellule endoteliali di cui disponiamo. Per questo, i pazienti che sono affetti da una patologia dell’endotelio e devono essere sottoposti ad un intervento per cataratta devono essere informati che l’intervento può non essere risolutivo e rendere necessario un successivo intervento di trapianto endoteliale.

Cosa succede se l’intervento per l’edema corneale non viene eseguito?

La cornea gonfiandosi ingenera dolore intenso e va incontro ad una sempre maggiore perdita della trasparente; tali condizioni compromettono la visione, inoltre il un intervento eseguito tardivamente rischia di vedere compromesse le possibilità di recupero. 

Specialista in Oftalmologia
Dott. Pietro Rosetta
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