L’artrosi è una condizione degenerativa delle articolazioni che coinvolge ossa, cartilagine e tessuti circostanti.
Nel distretto polso e mano colpisce prevalentemente le articolazioni interfalangee distali (quelle più esterne) e prossimali (quelle intermedie) della mano e l’articolazione che si trova alla base del pollice. Può causare dolore, rigidità e limitazione del movimento sia nelle mani che nei polsi e, se non trattata adeguatamente, può degenerare fino a rendere difficile compiere anche le azioni più semplici, come afferrare gli oggetti e scrivere.
Come è possibile migliorare la funzione articolare e impedire che l’artrosi comprometta l’uso di mano e polso?
Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Laura Frontero, chirurgo della mano presso Humanitas San Pio X, Humanitas Castelli, Humanitas Cellini e gli ambulatori Humanitas Medical Care Milano Murat, Lainate, Camozzi a Bergamo.
Perché si sviluppa l’artrosi alle mani e ai polsi?
Man mano che si va avanti con l’età la cartilagine che si trova nelle articolazioni e che fa da cuscinetto tra un osso e l’altro si consuma, le ossa fanno attrito tra di loro e si rovinano causando un’infiammazione di tutta l’articolazione e dolore. Questo processo avviene in tutti i distretti corporei ed in tutte le persone. Tuttavia non in tutte le parti del corpo da dolore e non in tutte le persone. L’articolazione alla base del pollice, chiamata articolazione trapezio metacarpale, è in genere la prima ad essere coinvolta da questo processo e pertanto la prima dove si avverte dolore.
Quali sono i sintomi dell’artrosi alle mani e ai polsi?
Quando l’artrosi si fa sentire il primo sintomo è il dolore. Si tratta di un dolore non sempre costante ma più spesso intermittente, a picchi, con delle fitte molto forti che possono impedire l’utilizzo della mano. Man mano che l’artrosi progredisce le articolazioni cambiano di forma e possono comparire delle deformità.
Quali sono le conseguenze dell’artrosi alle mani e ai polsi?
Negli ultimi stadi, quando ormai tutta l’articolazione si è rovinata, si può perdere anche la funzionalità dell’articolazione stessa con comparsa di rigidità. Per fortuna a carico di mano e polso, grazie a diversi meccanismi di compenso, anche negli stadi più avanzati, è difficile che si perda completamente il completo utilizzo della mano.
Come viene diagnosticata l’artrosi alle mani e ai polsi?
La diagnosi di artrosi si basa sulla clinica. La comparsa di dolore che aumenta in determinati movimenti e con la pressione è un sintomo tipico dell’artrosi. Per completare la diagnosi è sufficiente una RX di entrambe le mani e polsi.
Come si cura l’artrosi alle mani e ai polsi?
Lo scopo del trattamento per l’artrosi è diminuire il dolore. Il primo approccio è sempre di tipo conservativo. L’impiego di tutori, confezionati su misura del paziente da un terapista della mano, utilizzati inizialmente solo di notte, permettono di mettere in scarico, cioè a riposo, l’articolazione, diminuendo pertanto il dolore che il paziente percepisce durante il giorno.
È possibile, inoltre, confezionare anche dei tutori funzionali da indossare durante il giorno che aiutino l’articolazione a fare quei movimenti dove il paziente avverte il dolore.
Di utile integrazione sono anche le terapie fisiche, in particolare le onde d’urto, ripetibili soprattutto nei momenti di maggior dolore.
Si può inoltre associare un trattamento a base di paraffina: si tratta di immergere la mano nella paraffina liquida, lasciandola poi in posa per 30 minuti a giorni alterni per un totale di circa 10 sedute, con ottimi risultati in termini di dolore.
In casi rari, quando la terapia conservativa non ha dato i benefici sperati, potrà essere necessaria una procedura chirurgica che tuttavia, sebbene risolva la sintomatologia dolorosa percepita dal paziente, può portare ad una diminuzione del movimento, pertanto si ricorre alla chirurgia solo quando i trattamenti conservativi non hanno avuto i benefici sperati.
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